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Mini impianto dentale

Il mini-impianto dentale (MDI, Mini-Dental Implant) impiega viti in lega biocompatibile al titanio di diametro più piccolo di quelle degli impianti convenzionali (Ø 1.8 mm o inferiore).

Quando si usano i mini-impianti?

Uno degli impieghi più tipici dei mini-impianti consiste nella stabilizzazione della dentiera inferiore o superiore, che spesso rende la vita complicata a chi è rimasto senza denti e crede a torto di non avere alternative alla protesi mobile completa (se invece stavi cercando come posizionare gli impianti anche con poco osso o come riabilitare un'arcata completa con soli quattro impianti leggi qui); in questo caso, i mini-impianti dentali risolvono praticamente tutti i problemi connessi alla protesi mobile, rendendola stabile e salda ma facile da rimuovere per tutte le operazioni della normale igiene quotidiana. I mini-impianti dentali costituiscono una struttura di supporto a lungo termine, e vengono impiegati dai dentisti anche per la sostituzione di un dente singolo, per una corona o per un ponte. Con i mini-impianti, la stabilizzazione della dentiera o di altre protesi (corone, ponti) può essere ottenuta in poche ore perché la ridotta dimensione delle viti comporta meno chirurgia, e garantisce una stabilizzazione immediata e duratura per le persone che non sono in grado, per varie ragioni, di tollerare un impianto convenzionale. Anche per i mini-impianti, così come per gli impianti convenzionali, è sufficiente l’anestesia locale. In genere, per stabilizzare una intera dentiera sono sufficienti 4 viti.

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Il contatto della dentiera sulla gengiva porta spesso a un continuo modellamento dell’osso e quindi alla necessità di continue modifiche e adattamenti della dentiera (i cosiddetti ribasamenti). Inoltre, la stabilità della dentiera potrà peggiorare col passare degli anni. Fino ad esserci la necessità di usare paste adesive che ne migliorino la tenuta. La mancata stabilità della dentiera può portare a tensioni muscolari del volto e dei muscoli masticatori, dolori da contatto incongruo sulle gengive, i cosiddetti decubiti, fastidiosi rumori di contatto tra i denti mentre si parla. In genere la prima cosa che si nota è che chi soffre di questi imbarazzi tende a sorridere a bocca chiusa o a coprirsela con la mano. Ma anche la capacità masticatoria è ben diversa rispetto a una protesi fissa su impianti o denti naturali. Non solo l’ efficienza masticatoria è mediamente diversa. Ma soprattutto è particolarmente difficile masticare cibi duri o dare morsi a frutta o grossi panini. E poi, la presenza di un palato di resina nella dentiera riduce inevitabilmente la capacità di avvertire il gusto del cibo.

Mini impianti dentali

Dalla dentiera al mini-impianto: una nuova vita…

L’immagine a destra schematizza una dentiera inferiore tenuta in posizione da 4 mini-impianti. A differenza dagli impianti tradizionali, i mini-impianti possono venire inseriti nell’osso in una procedura che dura meno di un ora e che in genere non richiede l’incisione delle gengive. I mini-impianti sono molto piccoli e composti di una resistente lega al titanio che si integra molto bene nell’osso. Una volta inseriti i mini- impianti, la dentiera (in genere la vecchia dentiera del paziente) viene rimessa in posizione grazie a microscopici spazi che contengono un o-ring che scivola sopra i mini-impianti. La dentiera viene fissata nella posizione corretta al di sopra dei mini-impianti e il paziente può immediatamente applicarla e usarla senza problemi quando lascia lo studio del dentista al termine della procedura. Il costo di questa procedura è molto inferiore rispetto a quello dell’ancoraggio della dentiera sugli impianti convenzionali, questo perché il processo chirurgico è più breve e molto meno invasivo, e può essere in linea di massima adatto a qualsiasi paziente in qualsiasi condizione medica.

I mini-impianti dentali risalgono al 1970, ma solo nell’aprile del 1999 la FDA (Food and Drug Administration) americana li ha approvati come soluzione a lungo termine. I mini-impianti sono disponibili in vari diametri, la cui scelta da parte del dentista è determinata dalla quantità di osso disponibile per trattenere l’impianto, e dalla sua densità. La lunghezza (in genere 4 mm per un mini-impianto del diametro di 1.8 mm) dipende invece dalla densità dell’osso corticale: più è denso, più corta sarà la vite. Il mini-impianto dentale per la stabilizzazione della protesi mobile inferiore consiste in genere in 4 mini-impianti posti nella parte anteriore della mascella, ma esiste anche un altro tipo di mini-impianto, dal diametro ancora più ridotto e disponibile in lunghezze diverse, che si impiega di solito quando la densità ossea è bassa. È usato soprattutto per la stabilizzazione della protesi mobile superiore.

Basta poco per inserire un mini-impianto dentale, e i risultati possono essere davvero sorprendenti. Da subito, si parla meglio, si mangia meglio, si ride e si sorride senza stress. Di colpo scompaiono tutti i problemi imbarazzanti: le particelle di cibo che finiscono intrappolate nella dentiera, il cosiddetto “alito da dentiera” , i rumori “sospetti”…

I mini-impianti sono adatti al cosiddetto carico immediato, questo significa che al termine della procedura, in una sola seduta, il paziente può lasciare lo studio del dentista con una protesi mobile (dentiera) stabile. Spesso, ma non sempre, i mini-impianti possono essere inseriti nell’osso senza tagli e incisioni della gengiva, con una semplice puntura di anestetico locale direttamente sulla posizione delle gengive dove verrà inserito ciascun impianto. La vecchia dentiera può essere adattata al nuovo mini-impianto e il paziente può usarla subito, senza dover aspettare mesi perché si completi la osteointegrazione. Inoltre, i mini-impianti sono in moltissimi casi la soluzione ideale per quei pazienti inadatti all’inserimento di impianti convenzionali a causa, per esempio, di una insufficienza dell’osso. L’intera procedura (inserimento degli impianti e aggancio della dentiera) dura normalmente circa 90 minuti, non è dolorosa e ha un post-operatorio assolutamente tollerabile.

 

A titolo di esempio, descriviamo la procedura della più comune applicazione dei mini-impianti dentali, cioè la stabilizzazione di una protesi mobile inferiore. La cresta è sufficientemente ampia e non c’è bisogno di incidere la gengiva. Il dentista stabilisce la posizione corretta per ciascuno dei mini-impianti e ne segna la posizione sull’arcata con un pennarello indelebile. Si pratica l’anestesia locale nelle gengive direttamente sul punto contraddistinto dal pennarello. Il dentista inizia a trapanare la gengiva spingendosi nell’osso, con una punta molto piccola montata su un trapano a bassa velocità. Una volta trapanato il foro pilota, ha inizio la procedura di inserimento del mini-impianto attraverso la gengiva nel foro appena creato dal trapano. Ogni mini-impianto viene attentamente allineato rispetto al foro pilota e viene avvitato manualmente e poi per mezzo di una chiavetta che agisce anche come cacciavite, fino a quando la resistenza diventa troppo elevata e bisogna passare a una chiave a cricco che viene lentamente girata fino a quando l’impianto è completamente in posizione. Sulla protesi del paziente vengono segnate con un apposito pennarello le posizioni relative a ciascun mini-impianto, in corrispondenza delle quali verrà creato con il trapano un pozzetto che contiene un alloggiamento metallico al quale la protesi mobile verrà fissata. La protesi, che ora è molto salda, verrà rimossa dal paziente ogni giorno per l’igiene orale, e poi, con un semplice gesto, rimessa in posizione.

I mini-impianti vengono “avvitati” saldamente all’osso cosicché l’integrazione è immediata, anche se a livello microscopico il processo di osteointegrazione prosegue per mesi dopo l’inserimento iniziale del mini-impianto. Inoltre, poiché come detto questa procedura richiede poca chirurgia, le controindicazioni sono molto scarse. La decisione riguardo alla necessità di effettuare un’incisione prima dell’inserimento dei mini-impianti, e il successivo ricorso ai punti dopo l’inserimento, viene presa singolarmente, caso per caso, in funzione della forma dell’osso e dalla forma della cresta, critica soprattutto se il paziente è rimasto per molti anni senza denti frontali. Per ovviare a questo problema e per consentire la osteointegrazione per la massima lunghezza ottenibile, il dentista pratica un’incisione che gli consente di visualizzare l’osso e la cresta, di correggerne leggermente la forma e infine di praticare i fori pilota nella posizione precisa. Naturalmente, il ricorso all’incisione non preclude il carico immediato dell’impianto al termine della procedura, e come in tutti gli altri casi, il paziente lascia lo studio del dentista con il lavoro terminato.

 

Quali sono le controindicazioni ai mini-impianti dentali?

Le principali condizioni mediche che precludono l’inserimento dei mini-impianti sono le seguenti:
– diabete non compensato, infezione sistemica non trattata
– storia personale di radioterapia della mandibola, in genere per curare un cancro
– paziente immunodepresso
– uso di stupefacenti

Sono fattori critici da valutare caso per caso, che comunque non rappresentano una controindicazione assoluta ai mini-impianti dentali ma possono dare luogo a complicazioni ed eventuale fallimento di uno o più mini-impianti:

  • tabagismo acuto, alcoolismo
  • sindrome di Sjorgren
  • malattia di Alzheimer (questi pazienti potrebbero non essere in grado di rimuovere e inserire la dentiera per l’igiene quotidiana)
  • bruxismo

Come per gli impianti tradizionali, anche per i mini-impianti dentali la cardiopatia, l’ipertensione o anche altre serie condizioni mediche non rappresentano una controindicazione assoluta. Inoltre, l’età non è un fattore critico. Tuttavia, i pazienti che assumono anticoagulanti a base di warfarina o cumadina dovranno sospendere il trattamento qualche giorno prima di sottoporsi alla procedura, ma solo se il dentista stabilisce che per inserire i mini-impianti è necessaria l’incisione.

Cosa succede alla vecchia dentiera?

La dentiera del paziente viene esaminata per verificare che sia adatta a essere forata per creare gli speciali spazi cavi con o-ring che consentono il fissaggio al mini-impianto. Se la dentiera del paziente non è adatta, o se il paziente decide di farsene fare una nuova dopo che tutti i mini-impianti sono stati inseriti, il dentista la ribaserà con uno speciale materiale morbido che sostituisce gli alloggiamenti fissi, e che dovrà essere sostituito ogni sei mesi. Naturalmente, nel caso di una dentiera completamente nuova quella esistente ribasata servirà solo come “provvisorio”, in attesa che sia pronta la protesi definitiva.

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